photo‎13 gennaio Beato Emilio Szramek Sacerdote e martire

Emil Szramek nacque a Tworkov, nei pressi di Slaskie in Polonia, il 29 settembre 1887. Ordinato sacerdote per l’arcidiocesi di Katowice, fu poi parroco in tale città. Per aver difeso la dottrina cristiana dinnanzi agli invasori nazisti, fu da questi arrestato l’8 aprile 1940 e deportato nel disumano campo di concentramento di Dachau, in Baviera. Qui morì per le torture subite il 13 gennaio 1942.
Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 elevò agli onori degli altari ben 108 vittime della medesima persecuzione nazista, tra i quali il Beato Emilio Szramek, che viene dunque ora festeggiato nell’anniversario del martirio.

Martirologio Romano: Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Emilio Szramek, sacerdote e martire: di origine polacca, durante la guerra, fu disumanamente deportato in quel campo e morì sotto tortura per aver difeso la fede di Cristo davanti ai suoi persecutori.

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Beati 108 Martiri Polacchi

Senza data (Celebrazioni singole)
+ 1939 – 1945
Papa Giovanni Paolo II ha beatificato il 13 giugno 1999 a Varsavia, durante il suo settimo viaggio apostolico in Polonia, 108 martiri vittime della persecuzione contro la Chiesa polacca, scaturita durante l’occupazione nazista tedesca, dal 1939 al 1945.
L’odio razziale operato dal nazismo, provocò più di cinque milioni di vittime tra la popolazione civile polacca, fra cui molti religiosi, sacerdoti, vescovi e laici impegnati cattolici.
Fra tutti si è potuto, in base alle notizie raccolte ed alle testimonianze, istruire vari processi per la beatificazione di 108 martiri, il primo processo fu aperto il 26 gennaio 1992 dal vescovo di Wloclawek, dove il maggior numero delle vittime subì il martirio; in questo processo confluirono poi altri e il numero dei Servi di Dio, inizialmente di 92 arrivò man mano a 108.
Diamo qualche notizia numerica di essi. Il numeroso gruppo di martiri è composto da quattro gruppi principali, distinti secondo gli stati di vita: vescovi, clero diocesano, famiglie religiose maschili e femminili e laici; appartennero a 18 diocesi, all’Ordinariato Militare ed a 22 Famiglie religiose.
Tre sono vescovi, 52 sono sacerdoti diocesani, 3 seminaristi, 26 sacerdoti religiosi, 7 fratelli professi, 8 religiose, 9 laici. Subirono torture, maltrattamenti, imprigionati, quasi tutti finirono i loro giorni nei campi di concentramento, tristemente famosi di Dachau, Auschwitz, Sutthof, Ravensbrück, Sachsenhausen; subirono a seconda dei casi, la camera a gas, la decapitazione, la fucilazione, l’impiccagione o massacrati di botte dalle guardie dei campi. La loro celebrazione religiosa è singola, secondo il giorno della morte di ognuno.